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Le cinquanta primavere del Coro Monti Pallidi

Cinquanta Primavere

Un ricco programma di eventi per la cinquanta primavere attraverserà tutto il periodo dei festeggiamenti

Il 2017 è l’anno dei festeggiamenti del Coro Monti Pallidi, il quale compie i cinquanta anni di attività svolti in quell’ambito musicale di nicchia che più ha sublimato le caratteristiche salienti della canzone popolare italiana, ovverosia il canto corale d’ispirazione popolare, con il rimarchevole apporto dato dai compositori all’invenzione di una tradizione che i più conoscono come “canto della montagna”.

Il Monti Pallidi è sempre stato un interprete generoso di canzoni popolari, attingendo in profondità dal vasto patrimonio di canti recuperati dalle fonti orali, grazie ad appassionati cultori e autorevoli ricercatori, e poi sottoposti ad interventi di raffinata elaborazione armonica in vista di un prodotto da far eseguire a dei cori a voci virili. Nascono in questo contesto le armonizzazioni, molte delle quali eseguite anche dal coro di Laives, firmate da autentici “mostri sacri” come Arturo Benedetti Michelangeli, Renato Dionisi, Nunzio Montanari, Andrea Mascagni (personalità molto diverse tra loro dal punto di vista musicale, ma unite dalla comune esperienza in qualità di docenti presso il Conservatorio di Bolzano).

Fondamentale per la fioritura di un ensemble vocale come il Coro Monti Pallidi, che si caratterizzerà nel corso degli anni per l’ampia gamma e la compattezza sonora, l’efficacia nella rappresentazione di tutte le gradazioni d’espressione, la capacità di comunicare al meglio la propria anima musicale e di interagire profondamente con il pubblico, è l’incontro tra un giovane Sergio Maccagnan, agli inizi di quella che sarà la sua professione d’elezione, l’insegnamento, e uno sparuto gruppo di uomini, alcuni dei quali allora ancora in erba.

Sboccia in quel novembre del 1967 il rapporto, che si protrarrà per quasi un quarantennio, tra il “Maestro” ed una straordinaria materia prima vocata al canto che egli plasmerà impartendo innanzitutto una rigorosa impostazione tecnica e una forte disciplina nell’uso della voce, elementi che Sergio Maccagnan impiegherà a piene mani nella realizzazione di interpretazioni coinvolgenti e talvolta anche travolgenti.

La duttilità e la versatilità dei vari organici succedutisi nel tempo, porterà il Maestro Maccagnan ed i suoi coristi ad affrontare anche pagine di autori contemporanei che impiegano la coralità come modalità espressiva della loro creatività. Qui si trovano alcuni capisaldi del repertorio interpretativo dei Monti Pallidi, come quelli di Bepi De Marzi, piccoli capolavori della musica corale in cui la trama poetica si unisce all’ordito musicale per dare vita a racconti, ricordi, metafore, o per denunciare i problemi del mondo.

L’eredità artistica del fondatore, primo direttore e indiscusso trascinatore, passerà poi nella disponibilità del figlio Paolo Maccagnan, pianista per formazione e vocalmente formatosi alla scuola del padre. Il nuovo maestro agirà fin da subito con il chiaro intendimento di non disperdere il background tecnico maturato fino a quel momento; per dare, pur tuttavia, al repertorio una veste espressiva aderente alla propria sensibilità musicale e per aumentare il cospicuo bagaglio di canti già in possesso del Coro.

All’oggi il Coro Monti Pallidi giunge con un preciso intendimento: ricordare il passato e aprirsi al futuro. «Se di festeggiamenti vogliamo parlare – dice il presidente dell’Associazione, Alberto Magnanini – dobbiamo occuparci di una cosa soltanto: regalare al pubblico quello che ci riesce meglio, cioè cantare».

Da questa dichiarazione di intenti nasce un elegante libretto in italiano e tedesco. «Volutamente – ricordano i membri del coro – perché abbiamo tantissimi estimatori di lingua tedesca, qui da noi, ma anche in Germania, perfino in Svizzera». Si tratta del programma di ben otto appuntamenti che spaziano dalla retrospettiva fotografica, realizzata all’interno delle vetrine dei negozi che si affacciano su via Kennedy a Laives, ai concerti di Natale; dall’incontro con l’autore di un romanzo che rimanda nel sottotitolo alla “Melodia dei Monti Pallidi”, al concerto della Federazione dei Cori dell’Alto Adige dedicato ad Andrea Mascagni; dalla grande Festa dei Cori che costituiscono la variegata famiglia Monti Pallidi, al concerto delle “CINQUANTA PRIMAVERE” presso l’Auditorium di Bolzano.

A proposito di “cinquanta primavere”, il titolo è scaturito dall’idea di simboleggiare tanto un significativo tempo trascorso quanto il rifiorire, anno dopo anno, della vita e della bellezza.
Il primo appuntamento è previsto per sabato 7 ottobre alle ore 10, nel Teatro Gino Coseri di Laives. Si tratta di un incontro pubblico con lo scrittore Francesco Vidotto, autore di “Fabro. Melodia dei Monti Pallidi”, – Mondadori, 2016. Lo scrittore cadorino sarà a Laives per raccontare il suo profondo rapporto con la montagna, la scrittura e la musica, con l’accompagnamento musicale del Coro Monti Pallidi.

La sera stessa, alle 20.30, il Coro Monti Pallidi proporrà il Concerto “Entorno al foch se canta”. La grande Chiesa Parrocchiale di Laives è il luogo prescelto per uno speciale rendez-vous della “famiglia Monti Pallidi” al gran completo. Infatti, in occasione del 50° compleanno delle “camice rosse”, si esibiranno tutte e quattro le realtà corali frutto del genio, dell’invenzione e della passione musicale di Sergio, Paolo e Lorenza Maccagnan, ovvero Coro Monti Pallidi, Piccole Voci dei Monti Pallidi, Artemisia Female Choir, Schola Cantorum.

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